Nella nostra sala degustazioni offriamo ai nostri ospiti la possibilità di provare i nostri prodotti e i prodotti tipici della Val d’ Orcia.
Nella nostra sala degustazioni offriamo ai nostri ospiti la possibilità di provare i nostri prodotti e i prodotti tipici della Val d’ Orcia.
L’obiettivo era quello di creare una mostra-mercato di alta qualità, che valorizzasse l’architettura della Piazza Pio II e del Palazzo papale, esaltando il carattere floreale classicheggiante già presente negli stilemi architettonici. Si scrisse allora che ‘Pienza e i fiori’ avrebbe dovuto essere la festa canonica di Primavera, una sorta di tripudio floreale che fosse un inno all’arrivo della bella stagione, dei nuovi frutti, un rito floreale propiziatiorio dell’anno agrario, che avrebbe trovato la sua corrispondenza successiva nella tradizionale festa cristiana del Corpus Domini, con la sua Processione della Fiorata. Così è stato per decenni. Oggi con rinnovata carica artistica e motivazione estetica, Pienza e i Fiori si è arricchita di nuovi episodi e di nuove iniziative che ne fanno una delle feste piùimportanti della cittadina. Il carattere della manifestazione è ormai regionale e molti vivaisti locali e delle province toscane accorrono a una festa divenuta famosa in Italia e all’estero. Alla organizzazione di questa festa partecipa da due anni anche il Centro Commerciale Naturale pientino, che ha contribuito a migliorala e a promuoverla.
Nelle prime manifestazioni si mirava a creare il movimento turistico che a Pienza non era ancora di massa come oggi. Si prese a giocare al Cacio al Fuso fra i quartieri pientini e anche con la ‘Briscola Gigante’ in piazza,con carte giganti, usanza poi passata di moda. Inizialmente si faceva sfilare anche un corteo di bambini e adolescenti variamente vestiti da topini cn forme di cartapesta sul tema della festa e anche carri veri e propri sfilavano in corteo. Allora i caseifici non erano molti e si produceva ancora in certi casi il pecorino nei poderi. Il ‘Cacio di Pienza’ è il ‘caseolus’ antico, cioè la forma piccola delle Crete, commercializzata a Pienza fin dall’ antichità nelle Fiera di San Matteo. La Fiera del Cacio ha sviluppato in senso tematico un aspetto dell’antica Fiera, forse il più importante dopo il mercato del bestiame. Nei decenni questa festa ha conosciuto una evoluzione che l’ha arricchita di eventi ed è divenuta un appuntamento sia per i pientini e per i rioni che l’organizzano con la Pro Loco, sia per i turisti che per i visitatori. Nel territorio pientino vi sono oggi sei- sette caseifici che producono pecorino di alta qualità, celebre nel mondo. Del resto già nella fine dell’Ottocento il Cacio di Pienza arrivò all’expò di Parigi e in America. Ancora oggi è così.
Pochi fiumi e molte terme per un territorio, quello compreso fra la Val d’Orcia e la Valdichiana, legatissimo alle acque che, da sempre, hanno offerto all’uomo condizioni ottimali per la vita.
La stessa Via Francigena, non a caso, snodava il suo percorso andando a sfiorare la fumante vasca di Bagno Vignoni e le “scogliere” di calcare di Bagni San Filippo: localita’, già allora, frequentate da illustri personaggi e da una moltitudine infinita di pellegrini. Ogni zona ha tuttavia un rapporto diretto con le sorgenti termali: un po’ dappertutto sono state rinvenute tracce di antiche terme, come a San Casciano dei Bagni e, naturalmente, a Chianciano, come dimostrano i significativi ritrovamenti di reperti provenienti da un edificio termale di epoca romana e da un tempio etrusco dedicato ad una divinità delle “acque salutari”, oggi conservati nel museo archeologico della citta’.
Dopo la caduta dell’impero romano, durante tutto l’alto medioevo, l’interesse verso le terme si affievolì, per ritornare solo nel XIV secolo e rimanere vivo e inalterato nel tempo come dimostrano le numerose strutture nate attorno alle sorgenti.
Lo stesso Fellini ha fatto crescere alberghi, parchi, negozi e luoghi di divertimento intorno alle sorgenti dell’Acqua Santa e di Sant’Elena, immortalando Chianciano Terme nel suo Otto e mezzo.
A soli tre km da Chianciano, nella frazione di Sant’Albino troviamo le Terme di Montepulciano, all’avanguardia nella ricerca e nell’applicazione delle cure termali. Spostandoci definitivamente nella Valdichiana troviamo le acque sulfuree di Rapolano e infine la gigantesca piscina termale di Sarteano.
![]() Tel. +39 0578 7911 Fax. +39 0578 799149Il trattato “De Thermis” di Andrea Bacci, edito nel 1571, riporta alcuni passi sulle sorgenti sulfuree che sgorgano a S.Albino di Montepulciano. Lo stabilimento delle Terme di Montepulciano nasce nel 1966 con l’obiettivo di utilizzare in modo razionale e scientifico le proprietà terapeutiche di queste acque sulfuree e salsobromoiodiche presenti nel sottosuolo, specializzandosi nella cura di patologie dell’apparato respiratorio, e della pelle. Il centro termale è inoltre attrezzato con docce scozzesi, docce atomizzate, piscina, trattamenti rassodanti, idratanti o defatiganti, idromassaggi, massaggi manuali, linfodrenaggio, maschere di fango, pulizia del viso, massaggi e trattamenti idratanti, rassodanti e purificanti e altro ancora per il benessere e la cura del corpo. |
![]() TEL +39 0578 68292/3 FAX +39 (0)578 60622Chianciano nota fin dai tempi degli Etruschi per le acque benefiche , è ancora oggi un importantissimo punto di riferimento nel panorama termale italiano. Grazie alle sue sorgenti , Santa, Fucoli e Sillene, il centro è in grado di proporre cure idropiniche che svolgono attività disintossicante, curativa, diuretica. Accanto alle cure tradizionali, le terme di chianciano offrono trattamenti innovativi sia estetici che terapeutici e di rèmise-en-form, avvalendosi di equipes mediche e specialistiche altamente qualificate. |
![]() TEL +39 848800243Le piscine termali Theia Il bagno degli Etruschi,il cui nome evoca le radici storiche del luogo, (intitolato dagli Etruschi a Sillene e che deriva dalla titanessa della luce, Theia, colei che splende fin lontano, madre di Selene), sono alimentate dall’acqua della sorgente Sillene; la temperatura è compresa fra i 33 gradi e i 36 gradi. Il nuovo centro termale comprende 4 piscine esterne e 3 interne , tutte collegate fra loro e profonde intorno al metro e trenta. |
![]() TEL +39 848800243L’acqua è fonte di vita. Ancor di più se termale, poiché nel suo percorso dal sottosuolo fino alla sorgente si arricchisce di elementi che si rivelano preziosi per il trattamento della pelle. Il segreto dell’efficacia della nuova linea Thermae SPA è proprio nell’acqua termale utilizzata, che scaturisce dalla millenaria Fonte Acqua Santa di Chianciano Terme. |
![]() TEL +39 0577 887365Bagni con acque termominerali ad acqua corrente e fanghi naturali, vaporizzazioni etc…, per le cure di reumatismi, artriti, nevriti, malattie della pelle e dell’apparato respiratorio. A queste acque ricorsero anche Santa Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico. Da non perdere la visita alla stupenda piscina termale, risalente ad epoca romana, situata nella piazza del borgo. In antico le vasche per i bagni erano una per gli uomini e una per le donne. Inoltre ne esisteva una terza dove venivano immersi i cavalli. |
![]() Tel +39 0577 872982 Fax +39 0577 872007Le acque delle Terme San Filippo, solfureo-solfate-bicarbonate ipertermali (52°), con fanghi naturali, sono utilizzate nello stabilimento termale per balneoterapia, inalazioni, aerosol, aerosol ionizzato, aerosol ultrasonico, ma-schere facciali, doccia filiforme, nella cura delle patologie dell’apparato cardio-respiratorio, dermatologiche e altre ancora. Alle Terme San Filippo si possono curare gli inestetismi del corpo e del viso attraverso idromassaggio in vasca multipla, peeling con sedimenti termali, massaggio sotto doccia vichy, fango al corpo riducente o anti-cellulite, maschera al viso con doccia filiforme. |
![]() Località Terme, 1 – 53040 San Casciano dei Bagni (Siena) Tel. +39 0578 58023 Fax +39 (0)578 58013 La sorgente denominata Ferdinando I dei Medici in onore del fondatore del primo storico stabilimento termale alimenta la piscina del centro in modo perenne con acqua solfata, calcica, magnesiaca, fluorurata, ipertermale a 42°; la vasca è attrezzata con idromassaggio naturale in cascata, percorso idromassaggio in controcorrente, idromassaggi a getto sotto “colli di cigno” e panche sommerse per il massimo comfort . Il centro Fonteverde propone massaggi, trattamenti del corpo, del viso, di medicina estetica, discipline orientali, fitness e molto altro. |
![]() Via Trieste nr. 22 53040 – Rapolano Terme (SI) Tel. 0577-724030 Fax. 0577-724053 Le acque sulfuree di Rapolano, ricchissime di sali minerali quali calcio, magnesio, sodio e potassio che associati al fango termale risultano estremamente efficaci nella cura di molte malattie dell’apparato locomotore, soprattutto di tipo artro reumatico. |
Visitare l’antico Romitorio di Pienza è forse una delle esperienze più suggestive e particolari che si possano fare al di fuori di classici itinerari turistici della zona: una porta segreta su pagine di storia etrusca e romana, un luogo in cui ci ritrova immersi in un’atmosfera mitica, remota, inquietante.
“Il singolare resedio ricoperto di vecchia edera e circondato da annose querce, caratteristico anche per quella sua viuzza a scalette stretta ed angusta, per la quale vi si accede.”
Così giaceva il Romitorio dimenticato da molti anni sotto una coltre d’oblio e di rifiuti, chiuso al desiderio di visitarlo per chi ne conosceva l’esistenza segreta.
Con certezza si sa che fu per diversi secoli un luogo prescelto per la vita ermetica dei religiosi dediti alla penitenza ed alla preghiera, ma l’ipotesi di un’antica tomba etrusca riutilizzata nel corso dei secoli come eremo rende questa visita unica ed eccitante.
La lama di luce che, entrando dalle finestrelle, le sfiora, mette in risalto i profili e le pieghe delle vesti, creando un’atmosfera da sepolcro orientale.
Ma tutto l’ambiente con i suoi giochi di luci e di ombre, con i suoi angoli di mistero, suggestiona ed avvince il visitatore, dandogli la sensazione di trovarsi in un luogo profondamente permeato di sacro e di mistero.
Montepulciano
La splendida cittadina, che per le sue vestigia artistiche e architettoniche è stata chiamata la Perla del ‘500, conserva intatta la sua bellezza. Salendo i ripidi vicoli, il visitatore scoprirà bellissimi Palazzi e Chiese dove i massimi architetti del Rinascimento trasfusero la loro arte impareggiabile. Da vedere la splendida Piazza Grande, con il Duomo dalla facciata incompleta e il Palazzo Comunale; tutto intorno palazzi rinascimentali.
Nella valle sottostante il paese, in un panorama indimenticabile, risalta la mole elegante del Tempio di San Biagio.
Montepulciano è anche un centro dalla vivacissima attività culturale: tra le manifestazioni più note il Cantiere Internazionale d’Arte e la rappresentazione popolare del Bruscello. Durante l’estate poi si tiene una manifestazione dal carattere medioevale il Bravìo delle Botti. Durante questa particolare gara ogni contrada si sfida in una rocambolesca corsa verso il punto più alto del paese rotolando delle piccole botti. Montepulciano è inoltre nota come centro vinicolo. Tutt’intorno alla collina su cui si erge, infatti, si estendono antichi e floridi vigneti. All’interno del paese si possono ritrovare le enoteche dei più pregiati e famosi produttori, ma anche delle piccole e caratteristiche realtà.
Pienza
In origine Castello di Corsignano, Pienza prese il nome attuale in onore del Papa Pio II Piccolomini, che ne avviò, nella seconda metà del ‘400 la ristrutturazione con la quale si tendeva a concretizzare l’immagine utopica di città ideale.
Tutto il borgo è un piccolo gioiello da vedere, ma in particolare bisogna soffermarsi sul Duomo, che raccoglie opere di Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni del Vecchietta, di Sano di Pietro; vi è anche un altare marmoreo attribuito al Rossellino, l’architetto che ebbe da Papa Pio II l’incarico di ridisegnare la città.
Adiacente al Duomo è il Museo Diocesano, dov’è possibile ammirare opere della scuola del Sodoma e di Sano di Pietro, arazzi fiamminghi del ‘400 e ‘500. A pochi metri è invece il bellissimo Palazzo Piccolomini, edificato su disegno del Bronzino e del Beccafumi. A valle del paese si sviluppa il paesaggio incantevole del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, con calanchi, campi ondulati e le famose balze cretacee.
Cortona
Le informazioni storiche su questa cittadina sono molteplici ma imprecise e talvolta contraddittorie. Sulla sua nascita comunque aleggiano suggestive leggende. Si narra che sia stato il figlio di Noè, Crano, a darle vita. Ciò spiegherebbe il nome degli abitanti della zona , chiamati al tempo Imbri o volgarmente Umbri, proprio perché discendenti di Noè che fu salvato dalle acque “ab imbribus”. Dalla discendenza di Crano nacque Dardano che, fuggito in Grecia, fondò Troia. Secondo Virgilio la sua stirpe di ritorno in Italia, sarebbe approdata nel Lazio e avrebbe fondato Roma.
Da Cortona quindi discenderebbero sia Troia che Roma. La storiografia moderna sembra comunque avallare l’ipotesi che Cortona sia stata una città in origine Umbra poi conquistata e portata allo splendore dagli Etruschi. La sua potenza è testimoniata dalla lunghezza del perimetro delle sue mura e dai reperti trovati nelle tombe dei suoi Principes i quali mostrano un’attività artistica fiorente e il fatto che Cortona battesse una propria moneta.
Visitare Cortona significa letteralmente fare un tuffo nel passato. Infatti sono presenti e in ottimo stato esempi della casa-torre del Medioevo o del 1300 (Via Ghibellina e Iannelli), numerosi conventi per lo più adiacenti alle Chiese e antichi Palazzi che dal XI secolo in poi divennero segno di potere per l’aristocrazia cittadina. E’ impossibile poi non parlare delle cosiddette case della comunità quali il Palazzo del Consiglio Comunale, del Capitano del Popolo e l’ottocentesco Teatro Signorelli che ornano la piazza principale. Infine vale la pena citare le più belle Chiese quella di S. Francesco, il Duomo, Santa Maria delle Grazie al Calcinaio (ai piedi della cittadina) e l’incantevole Santuario di S. Margherita, non molto lontano dalla quale si erge l’antica Fortezza del Girifalco.
Arezzo
Il ritrovamento del cranio dell’Olmo (teschio umano risalente a 50.000 anni fa) testimonia che il territorio aretino è stato abitato sin da tempi remoti. Arretium, il nome della città, di significato e origine incerta, è considerato di origine etrusca ed è più volte citato da autori latini e greci. Durante l’epoca etrusca la città era una delle 12 lucomonie confederate dell’Etruria e occupava un territorio oggi costituito dell’area geografica della provincia aretina. In questo periodo la città conosce un forte sviluppo che si arresta in epoca romana. La diffusione del Cristianesimo poi crea contrasti e porta il centro religioso fuori dalle mura (Pionta). Questa divisione tra città e polo religioso sarà appianata nell’epoca del Comune durante la quale essa vede un periodo di sviluppo economico, culturale e artistico acquistando una fisionomia che conserva ancora oggi. Vengono costituite case signorili, torri. Viene sistemata la platea communis l’odierna Piazza Grande e si edificano i più importanti edifici civili e religiosi: la Pieve di S. Maria, il Duomo, S.Domenico, S. Francesco, il Palazzo del Comune e dei Priori.
Oggi Arezzo è conosciuta anche come la città dell’oro grazie alla fiorente industria orafa esplosa accanto a quella tradizionale negli anni ’50 e ’60 .
San Gregorio si trova a pochi passi dal centro storico di Pienza e dal Parco Artistico, Naturale e Culturale della Val d’Orcia..
L’Agriturismo è un punto di partenza per escursioni a piccoli e medi centri ricchi di storia di arte e di cultura. Primo tra tutti Pienza, gioiello di architettura e urbanistica rinascimentale voluto da Papa Pio II, poi il borgo medioevale di Monticchiello dove ogni anno si fa teatro popolare, San Quirico d’Orcia, e la sua splendida Collegiata, Castiglione d’Orcia e la vicina Rocca d’Orcia, Montalcino con i suoi monumenti ed il Brunello, Montepulciano con i suoi palazzi, Chiese, opere d’arte ed il vino Nobile, Chiusi ed il suo Illustre Museo Etrusco, nonchè Abbazie come l’Abbazia di Sant’Antimo e l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore con gli affreschi del Sodoma e del Signorelli.
Sempre nelle vicinanze si trovano importanti centri termali quali Bagno Vignoni, Bagni San Filippo, Chianciano Terme, Rapolano Terme, San Casciano dei Bagni…
Non mancano inoltre attrazioni naturalistiche, oltre alle bellezze paesaggistiche della Val d’Orcia, che si prestano per il trekking, , per escursioni in mountain bike o per passeggiate a cavallo, come il Monte Amiata, il Lago Trasimeno e il Lago di Bolsena.
Siena, Arezzo e Perugia si raggiungono in meno di un’ora.
Nei dintorni poi è una festa continua di concerti, rappresentazioni…ed è possibile partecipare, specie nel periodo estivo, alle numerose ed importanti manifestazioni folcloristiche e culturali (Fiera del Cacio, Bruscello, Cantiere Internazionale d’Arte, Festival della Val d’Orcia, Bravio delle Botti, Festa del Barbarossa…).
Curiosità: sono assai rinomati alcuni prodotti tipici pientini.
Il Cacio Pecorino ed altri derivati del latte, la Porchetta ed i salumi, il dolce chiamato il “serpe” e, della stessa pasta, i ricciarelli. Fra i primi piatti vanno collocati i pici.
E fra i secondi, al posto d’onore, i fegatelli al finocchio o all’alloro.
Noto fin dal Medioevo in Italia e nelle città europee, era spesso usato come omaggio per gli ospiti celebri e offerto loro in dono.
A Pienza si produceva in antico anche in casa, poi nelle pasticcerie artigiane. A partire dagli anni Novanta è nato un torneo pientino e valdorciano chiamato ‘Gioco popolare del Panforte’ organizzato da una Compagnia locale, che coinvolge la Pro Loco e associazioni pientine di varia natura. Primancora si giocava il panforte in casa e in tutti i caffè ed nelle osterie. Al Torneo partecipano lanciatori di tutta la Valdorcia e si protrae nelle giornate festive fra Natale e Capodanno, Per la Befana si gioca il Torneo dei Bambini e un quadrangolare a carattere toscano, Il Gioco del Panforte appassiona molto perchè riscopre in in ogni gruppo sociale la tradizione e l’identità locale, oltre a trasmettere entusiasmo, socialità e desiderio di riscoperta del suo valore ludico. Alla squadra vincitrice viene assegnato un trofeo fino ad oggi prodotto dal Ferrobattuto artistico Biagiotti di Pienza che illustra un tema caro alla Comunità. In Piazza per tutta la durata della festa la Pro Loco collabora con l’organizzazione di intrattenimenti serali gastronomici e degustazioni varie.Grande è la partecipazione popolare.